lunedì 17 dicembre 2012

Louis Daguerre e i dagherrotipi

Louis Daguerre, pittore vedutista, nacque a Corneille en Parisis, in Francia, nel 1787.
Apparteneva a una famiglia benestante: il padre era impiegato nella tenuta reale. Ben presto, Daguerre iniziò a lavorare agli allestimenti dell'Opéra de Paris, facendosi così una notevole esperienza nel campo del disegno e della scenografia. 
Era infatti un abile disegnatore di panorami e ottenne i maggiori successi per i suoi spettacoli legati all'uso di un diorama: una sorta di teatro in cui si potevano ammirare effetti di luce proiettati su tele dipinte.
La necessità di ottenere effetti ancora più realistici lo portò a interessarsi della camera oscura e degli studi di Joseph Niepce per ottenere immagini fotografiche.
Cercò quindi di mettersi in contatto con lui e, dopo le reticenze iniziali (Niepce era gelosissimo delle sue scoperte) i due avviarono una collaborazione, nel 1824.
Alcuni anni dopo Niepce però morì e Daguerre brevettò da solo l'invenzione ufficiale della fotografia, nel 1839. Invenzione che prese il suo nome: dagherrotipo. Ancora oggi, nonostante Niepce sia stato il primo a scattare immagini fotografiche, l'invenzione si attribuisce al solo Daguerre, per questo motivo.
Il procedimento brevettato da Daguerre consisteva nell'esporre ai vapori di iodio una lastrina di metallo coperta d'argento; questa lastrina veniva posizionata all'interno della camera oscura per circa mezz'ora. I tempi di esposizione erano quindi molto più corti di quelli impiegati inizialmente da Niepce (otto ore), l'immagine era inoltre più dettagliata. A Daguerre si deve la più antica foto in cui è visibile una persona, immortalata per puro caso, nel 1838.


Daguerre stava solo fotografando alcuni scorci di Parigi. Allora non era ancora possibile ritrarre le persone, per via dei lunghi tempi di esposizione, infatti la strada non era deserta come sembra: semplicemente, i passanti in movimento non rimanevano impressi sulla lastra del dagherriotipo, proprio perché si muovevano. L'unica figura a restare impressa in questo scorcio del Boulevard du Temple, è un uomo che si stava facendo lucidare le scarpe e per questo era rimasto fermo molto a lungo.
Daguerre si accorse di questa figura solo dopo avere sviluppato la lastra, con grande sorpresa.

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